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mercoledì 19 maggio 2010

Dieci Inverni


Ieri sera sono andato al cinema a vedere Dieci Inverni.
Sto seguendo un cineforum, lo so che è uscito mesi fa.

A qualche mio amico che era con me è piaciuto, a qualcun altro no.
A me è piaciuto, però mi fa un po' strano parlarne. E' una di quelle storie intime, fatte di tanti silenzi e di posti che ti sei sempre immaginato in un modo e che poi in realtà sono diversi. Parlo di Venezia. Certo, il film si chiama Dieci inverni e quindi capirete che Venezia non è ripresa il 15 agosto, però chi avrebbe mai creduto che Venezia fosse così d'inverno. Ma soprattutto, chi mai aveva immaginato Venezia d'inverno.

La storia è quella di due ragazzi che si incontrano su un traghetto diretto a Venezia, città scelta da entrambi per l'università, e che per dieci anni non faranno altro che vivere una sorta di storia d'amore/amicizia/caso/volontà/cose non dette/cose dette troppo frettolosamente/non fatte/fatte troppo frettolosamente.
Ed è una storia atipica, soprattutto considerando tutto ciò che c'è in giro. L'ho trovata incredibilmente reale. Non c'è stato in alcun modo la volontà di muovere due personaggi l'uno verso l'altro e di forzarli all'azione in nome del dio della narrazione e dell'arte cinematografica italiana.
No, in questo film le cose accadono e basta. O non accadono e basta. La maggior parte delle volte non c'è neanche un motivo, c'è solo il tempo che passa.

Vi ricorda qualcosa, no?

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