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venerdì 20 novembre 2009

Sette opere di misericordia e la mia Settembrina

Due notizie, una buona ed una cattiva.
Quella cattiva è che l'esame che dovevo sostenere stamattina mi è stato spostato, tramite comunicato affisso alla porta del professore, alla mattina del giorno 24. Mi presenterò all'esame con lo zaino da viaggio, sperando di poterlo sostenere per primo e di poter volare verso Parigi con quest'esame in meno. Magari assicuro al Prof che le opere comprese nel programma che portiamo le andrò a vedere al Louvre.
La notizia buona è che, dopo essersi afflitti sui problemi che causa un esame spostato, io e tre colleghi abbiamo deciso di andare a vedere le sette opere di misericordia di Caravaggio al Pio Monte della Misericordia. Dopo ovviamente esserci sentiti decisamente imbarazzati dal fatto che in tanti anni nessuno di noi l'avesse non solo mai vista, ma mai nemmeno cercata.
Insomma, ho visto Santa Sofia ad Istanbul, importanti musei in tutta Europa, ma non ho mai visto un capolavoro che ho a pochi chilometri da casa mia.
Ancora più imbarazzati chiediamo indicazioni, e dopo aver sbagliato diverse volte strada (!) finalmente troviamo la chiesa.
L'opera la si può vedere, insieme alle altre sei, gratuitamente. Ma vi consiglio di pagare il biglietto per tre motivi. Il primo è che il museo annesso alla chiesa è molto interessante, permette tra le altre cose, di verificare quanto Caravaggio sia grandioso. Il secondo motivo è che il museo, situato ad un piano superiore, permette di vedere l'opera di Caravaggio dall'alto, da un palchetto appositamente creato per permettere a nobili e funzionari di osservare la cerimonia e l'opera da una posizione privilegiata. Osservare l'opera dall'alto è un'altra cosa. Annullato ogni disturbo dovuto all'illuminazione della chiesa, tutto viene compreso in modo migliore, dai colori ai particolari.


Il terzo motivo è che la mostra sui dipinti e ritratti di donne è veramente affascinante. Le opere sono tutte recenti. Tre stanze in cui si possono ammirare dipinti di Capocci (bellissimi Eleonora Pimentel Fonseca condotta al patibolo e la civiltà), Romano (I tristi effetti della guerra), Toro, Migliaro.
E poi c'è lei. Mi sono accorto della sua presenza tra tutti i dipinti dell'ultima stanza. Al centro del muro, con un mucchio di grappoli d'uva davanti ai piedi, è lì che sorride alla stanza intera. Possiamo dire che è stato amore a prima vista. Amore che ha suscitato le risate dei miei colleghi prima e della mia dolce metà poi, che su Skype ha detto queste precise parole - Non è che mi piaccia tanto -.
Non so perchè sia attirato così tanto da un quadro del genere. Ho provato a dare diverse spiegazioni. La prima è che forse il mio gusto è facile da stuzzicare, e la mia attenzione semplice da richiamare. La seconda è che quel sorriso mi riempie di serenità. Dico davvero. La metterei ai piedi del letto per svegliarmi ogni mattina con quel suo sguardo pieno di pace, con quella gioia negli occhi semichiusi, con i capelli appena mossi dal vento.


(Mario Borgoni - Settembrina)

2 commenti:

  1. Ciao, passavo di qui, ho trovato il tuo blog per caso, facendo una ricerca su Eleonora Pimentel Fonseca e mi sono imbatutta in questo tuo intervento. Che dire? Innanzitutto mi ha colpita, perchè effettivamente il quadro non mi è indifferente, come prima cosa anche io ho notato il sorriso di questa donna, solare, sereno, quasi ameno. Mi ha fatto piacere leggere quello che hai scritto. Beh, se posso, mi permetto di proporti di fare un salto in questo sito che ho creato da pochi giorni, potrebbe piacerti, puoi scrivere liberamente anche lì. Ciao, buone cose!

    Luna

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  2. Scusami. Questo è il link: http://ilventredinapoli.beepworld.it/

    Luna

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