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martedì 17 novembre 2009

Diario di un editor I.


L'anno scorso è stato l'anno della figura dell'Editor.
La faccenda di Carver e del suo editor Gordon Lish a suo tempo ha scatenato un putiferio su cui, lo ammetto, non ho preso una posizione precisa.
In realtà la questione in America va avanti da più di vent'anni ed in Italia appare con Baricco nel 1999.
Alla fine del post vi linkerò l'articolo da leggere, qui vi riassumo brevemente i punti essenziali. Anzi, l'unico punto essenziale.
Il freddo occhio di Carver, quello che lo ha reso una delle voci più importanti della letteratura mondiale, così freddo non era. Le lacrime erano asciugate a furia di correzioni e tagli dal suo editor Gordon Lish. Per Baricco è la prova della profondità di Carver e dell'astuzia di Lish che intuendo il punto forte dell'opera carveriana l'ha resa omogenea e soprattutto unica. Ma leggo nelle sue parole un senso di stordimento che tutti gli amanti di Carver non possono fare a meno di provare facendo i conti con questa realtà.
Questo è il punto di partenza. Sono indeciso, combattuto ma anche affascinato da questa figura.
In questi giorni correggerò alcuni racconti di uno scrittore emergente. O almeno ci proverò, considerando la mia scarsa competenza in merito.
Discutendo con lui ho scoperto che il suo primo editor ha provato a stravolgere il senso e l'anima dei suoi scritti. E leggendo le sue parole ho scoperto che la tentazione di sovrapporre la propria voce a quella di un altro, è molto più forte sulla pagina scritta che in un litigio.

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