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martedì 13 luglio 2010

Ho visto Happy Family

Credo che chiunque abbia avuto la pretesa di creare personaggi, o che abbia scritto più di una volta storie inventate, possa facilmente trovare interessante il film.

Personaggi che si ribellano, storie che pretendono una maggiore attenzione, gesti che sembrano nascere da soli. Personaggi che sembrano non essere controllabili, che sfuggono agli schemi compositivi. E poi i piani, quello del reale e del fantastico che si mescolano.
Le ispirazioni, cercare personaggi in vecchie fotografie, spunti in articoli di giornale, il protagonista della tua opera che ha i caratteri somatici della tua vicina di casa con cui non hai mai scambiato una parola.

Non mi è piaciuta invece la semplificazione della figura dell'autore. Nel film il protagonsta non deve fare nulla per vivere. Questo in realtà è il vero problema che affronta lo scrittore che non riesce a guadagnare con ciò che scrive. E' anche vero che lo scrittore squattrinato crede anche che una volta svaniti i problemi economici e le distrazioni della vita quotidiana ciò che scrive possa essere qualitativamente migliore. Inutile dire che la maggior parte delle volte questo non è vero.

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