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mercoledì 10 marzo 2010

Mentre Leggo...L'uomo Verticale

Leonardo guardò il piccolo portatile bianco abbandonato sul tavolo tra la polvere. Era stato un regalo di Alessandra, perché potesse scrivere in treno o in albergo. Su quei tasti aveva battuto due romanzi e trascorso molte ore della sua vita quando nella sua vita la scrittura gli era indispensabile a definirsi di fronte a se stesso e agli altri. Poi di colpo era sparita, come potrebbero sparire gli stadi, le gare, gli allenamenti e gli sponsor dalla vita di un atleta che si recide il tendine d'Achille, inciampando banalmente in un pezzo di vetro, mentre gioca sulla spiaggia con il figlio di sei anni. Allo stesso modo la scrittura era era scivolata via dalla sua esistenza e la sua vita era diventata un'altra vita, e tutto ciò pochi anni prima che il suo editore fallisse, che i giornali e le riviste su cui scriveva chiudessero i battenti e che leggere divenisse qualcosa di paragonabile a un ultimo stravagante desiderio espresso da un condannato.

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L'uomo verticale - Davide Longo, Fandango

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