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mercoledì 24 marzo 2010

La musica del caso


Il caso mi affascina.
Le strade che si incrociano, le storie che hanno punti di convergenza, le persone che si riconoscono senza un apparente motivo nelle strade affollate.
Il libro non è che mi sia piaciuto così tanto.
In ogni caso l'ho scelto per il titolo.

- Una volta ho lavorato in un grande magazzino. Era l'estate dopo aver finito le scuole superiori, e mi avevano messo nel reparto calzature per uomo. Era un inferno, lascia che te lo dica, il peggio del peggio. Mettersi giù sulle mani e inginocchiarsi come una specie di cane, e dover respirare tutti quegli odori di calze sporche. Mi faceva venire da vomitare. Me ne sono andato dopo tre settimane, e da allora non ho più avuto un lavoro regolare.
- Così te la cavi bene da solo.
- Già me la cavo bene. Ho i miei alti e bassi, ma non c'è mai stato niente che non potevo controllare. La cosa principale è che faccio quello che voglio. Se perdo, è il mio culo che perde. Se vinco, i soldi me li tengo io. Non c'è nessuno che mi fa mangiare la merda.
- Sei tu il tuo padrone.

-.-.-.-.-.-.-.-

Paul Auster - La musica del caso, Einaudi


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