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lunedì 7 giugno 2010

Treme


Ne aveva già scritto Matteo Bordone.
Treme è una serie tv americana che racconta della tragedia che ha colpito New Orleans. Si raccontano le storie di persone che ritornano nelle case distrutte ed invase dal fango, delle band che provano a ricostruirsi, di chi prova ad andare avanti e di chi stenta a vivere. Bordone scriveva sul tema una serie di cose giustissime:

Ho pensato al modo in cui da noi si potrebbe raccontare L’Aquila: all’incapacità di costruire racconto sulla realtà, di essere credibili e liberi, di usare una sintassi a noi contemporanea, di non fare propaganda, di raccontare cose e persone all’Aquila senza raccontare L’Aquila, senza le nostalgie del passato, senza i personaggi che piagnucolano coi violini in sottofondo. Quando si racconta alla maniera italiana è sempre tutto troppo facile e consolatorio. Perché raccontare così, col dramma personale della signora, Michele, è informazione con una spruzzata di sentimento.

Non c'è molto da aggiungere. In Italia si è persa la capacità di raccontare. E la televisione, che più di tutti oggi potrebbe portare vere storie (non parlo di quelle educative) ovunque, è ferma a Padre Pio e a Pantani. Agiografie, le definisce Bordone.
Se non è ben chiaro il problema non è che ci sia la Pupa e il secchione o il programma in cui Mammuccari fa gli scherzi ai vip, ma che una fiction su Rino Gaetano sia fatta uno schifo.


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