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giovedì 3 giugno 2010

Be smart

Non mi piace l'accezione contemporanea di genio. Ci vorrebbe un trattato pachidermico per trattare l'argomento "genialità" e si dovrebbe tornare indietro, molto prima di Kant.
Ma, molto banalmente, il genio (almeno qui a Napoli, in Italia) è quello che riesce a fottere il prossimo mediante un'idea anche banale.
Non ce l'ho con chi studia marketing, né con chi studia le pubblicità. Ce l'ho con chi permette che passi l'idea di pubblicità come forma d'arte. Sono pronto a cambiare posizione, ma fino a che qualcuno non mi porterà valide argomentazioni considererò post come questo (be smart - come diventare il mio cane) di Mauro Zucconi giusti che più giusti non si può.

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