Prima di tutto:
Il piccolo saggio umoristico di Maurizio de Giovanni Juve - Napoli 1 - 3 mi ha fatto ridere davvero tanto. Perchè per quanto lo sport sia bello tutto (o quasi) c'è qualcosa che unisce i tifosi delle squadre calcistiche che va al di là della passione per "il pallone", e rende questo sport, nel complesso, il più bello del mondo. Se poi parliamo del tifo napoletano, ovviamente, parliamo di un caso particolare. Il calcio ed il tifo come malattia, i personaggi al limite dell'assurdo descritti con particolare ironia. E la capacità di mostrare e far capire come il tifo azzurro possa trasformare le persone, o meglio, possa mettere tutti sullo stesso piano. Qualsiasi ruolo tu possa ricoprire nella società, il tifo ti rende pari agli altri.
"Ho quasi cinquant'anni, due splendidi figli e una dolcissima compagna. Ho un lavoro e un gratificante hobby, mi piace scrivere. Ho avuto tante soddisfazioni, in questi vent'anni. Ma mentre scrivo, qui, stasera, e cerco di raccontarvi cosa fu quell'attimo, ancora tremo e ho la pelle d'oca."
Picola anticipazione:
Mentre aspetto di finire i due libri che sto leggendo (aimè La regina dei castelli di carta non ho il tempo materiale per leggerlo) ho leggiucchiato le prime pagine di Istanbul. Proprio il giorno in cui ho ascoltato le parole di Riccardo Muti e di Napolitano su Napoli, ho letto anche questa breve frase:
"Questo mio legame con Istanbul significa che il destino di una città può diventare il carattere di una persona."
Si, si, è proprio così.
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