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domenica 9 gennaio 2011

la vita agra



Luciano Bianciardi è un autore dimenticato.
L'opera è stata rivalutata, nei limiti del possibile ovviamente, da ISBN, ExCogita (la casa editrice di sua figlia Luciana Bianciardi) ed ovviamente da Bompiani che continua a stampare edizioni del suo romanzo più noto: La vita agra.
Si deve anche ammettere l'impegno di Francesco Bianconi dei Baustelle che in ogni intervista ribadisce l'amore per l'opera di Bianciardi, sua grande ispirazione, dice.

Eppure i numeri di vendita dell'epoca de La vita agra parlano di un successone, è inspiegabile la scomparsa del titolo dalla memoria, almeno quella popolare, senza tirare in ballo critici e dottori della letteratura. Comunque, se vi interessa la figura dell'autore c'è un libro di Pino Corrias, edito da Baldini&Castoldi che si intitola Vita agra di un anarchico, che io non ho letto, ma che pare renda giustizia all'autore dimenticato.

Cos'è La vita agra?

E' un romanzo che si muove su una sottile linea, da un lato c'è la narrativa e dall'altro l'autobiografia. Niente di nuovo, sarebbe il caso di dire se fosse uscito oggi. Ma il libro è dei primi anni '60. Per chi avesse difficoltà a ricordare quanti anni sono passati (spesso anche io non mi rendo conto degli enormi blocchi di anni che mi separano da alcuni libri che leggo), ci sono io: cinquanta. Il protagonista, che a tutti gli effetti sembra essere Bianciardi - ovviamente depurato, ma ovviamente è lui, ma non è proprio lui, proprio in virtù di quei meccanismi letterari che permettono ad uno scrittore di mettere il proprio io in mano al lettore senza perdere il diritto di proprietà sulla propria anima - si trasferisce dalla provincia alla Milano del boom economico con intenti rivoluzionari. Sarà totalmente assorbito, però, anche per colpa del suo lavoro di traduttore integrato (Bianciardi lavorò come traduttore per i due Tropici di Miller, tra le altre cose), dalla vita, agra appunto, fatta di bollette, detrattori, problemi di salute, ansie, alienazioni e turbe dell'epoca moderna.

Incontra Anna, donna emancipata ed ironica, tratteggiata in maniera così delicata che mi piacerebbe averla incontrata. Porteranno avanti una vita in due, spesso isolata, ma complice nella tenerezza.

E invece ora sembra che tutti ci credano, a quest'altro miracolo balordo: quelli che lo dicono già compiuto e anche gli altri, quelli che affermano non è vero, ma lasciate fare a noi e il miracolo ve lo montiamo sul serio, noi.
E' aumentata la produzione lorda e netta, il reddito nazionale cumulativo e pro capite, l'occupazione assoluta e relativa, il numero delle auto in circolazione e degli elettrodomestici in funzione, la tariffa delle ragazze squillo, la paga oraria, il biglietto del tram e il totale dei circolanti su detto mezzo, il consumo del pollame, il tasso di sconto, l'età media, la statura media, la valetudinarietà media, la produttività media e la media oraria del giro d'Italia.
Tutto quello che c'è di medio è aumentato, dicono contenti. [...]
Faranno insorgere bisogni mai sentiti prima. Chi non ha l'automobile l'avrà, e poi ne daremo due per famiglia, e poi una a testa, daremo anche un televisore a ciasciuno, due televisori, due frigoriferi, due lavatrice automatiche, tre apparecchi radio, il rasoio elettrico, la bilancina da bagno, l'asciugacapelli, il bidet e l'acqua calda.

Viene voglia di scappare. Perchè in questi cinquant'anni questa sorta di profezia, di lungimiranza che dai più superficiali veniva liquidata con l'accusa di mantenere una posizione retrograda, oggi è completamente realizzata. Quanto ad oggi non c'è soluzione, siamo completamente immersi. Ed anche il più deciso, l'uomo anti-moderno per eccellenza, non può fare a meno di sguazzare in questa gigantesca piscina. Oggi riscaldata e con le bollicine. Si può fuggire, certo. Ma dove?

Io mi oppongo.

Quassù io ero venuto non per far crescere le medie e i bisogni, ma per distruggere il torracchione di vetro e cemento, con tutte le umane relazioni che ci stanno dentro. Mi ci aveva mandato Tacconi Otello [...] E se ora ritorno al mio paese, e ci incontro Tacconi Otello, che cosa gli dico? Sono certo che nemmeno stavolta lui dirà niente, ma quel che gli leggerò negli occhi lo so fin da ora. E io che cosa posso rispondergli? Posso dirgli, guarda, Tacconi, lassù mi hanno ridotto che a fatica mi difendo, lassù se caschi per terra nessuno ti raccatta [...]


C'è anche un film di Carlo Lizzani, con Ugo Tognazzi e Giovanna Ralli.
Perdonatemi se non metto la copertina del libro, ma questa foto meritava di più.

-.-.-.-.-

Luciano Bianciardi - La vita agra, Bompiani

1 commento:

  1. Trovato qualche settimana fa su una bancarella dopo essermi stato caldamente consigliato da più persone!

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