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domenica 19 dicembre 2010

Momenti di trascurabile felicità


Il libricino di Francesco Piccolo girava in casa da un po'.
In copertina c'è un ragazzino che salta nel vuoto della pagina bianca e lucida.

Non avendo molto tempo in questo periodo (a proposito, il luogo comune che vuole che la formattazione della tesi di laurea sia una delle pratiche umane più noiose è un luogo comune molto vero) l'ho guardato per qualche giorno con fare circospetto. Lì sul comodino, 130 pagine, probabilmente divertenti, sicuramente per sorrisi facili. Me lo sono portato una mattina in giro per Napoli, una di quelle mattine in cui fai tante cose noiosissime, in cui hai lunghi attimi di nullafacenza in cumane, metropolitane e pullman vari.

L'ho cominciato a leggere alla fermata di Mostra.
Una fermata dopo i tre ragazzi seduti di fronte a me già erano contagiati dalle risate. Si sgomitavano chiedendosi che diavolo stessi leggendo.
Poi ho letto questo:

"Una sera, una ragazza bellisima e molto giovane mi ha invitato a casa sua. Mi ha baciato e si è spogliata ed era ancora più bella. Abbiamo scopato e poi prima che andassi via, sulla porta, mi ha detto: ci rivediamo, vero? Poi sul motorino, fino a casa, correvo e continuavo a dire a voce alta: quanto sono fico?! Ma quanto sono fico?!"

E' stato come ritornare a scuola. Quando hai voglia di ridere ma non puoi e ti trattieni, ti trattieni, e vorresti tanto scoppiare in risate fragorose ma non puoi perché altrimenti fai una figuraccia.
Quando ho scoperto che Francesco Piccolo mi fa molto ridere (la settimana scorsa era da Fazio, ma lui che legge il suo libro non fa ridere come leggerlo da soli) mi sono informato un po'. Oltre ad aver scritto la sceneggiatura di Paz! (film che continuo a credere sia uno dei più sopravvalutati della storia del cinema italiano) ha scritto sceneggiature diventate poi film che mi piacciono: Il caimano, Caos calmo, La prima cosa bella, ma soprattutto ha scritto la sceneggiatura di My name is Tanino, visto in un pomeriggio meraviglioso di un sabato freddo, in un cinema che ora non esiste più, in piena scoppiettante adolescenza.

Quindi, se avete la possibilità di comprarlo ma per qualche motivo esitate, convincetevi. E regalatelo anche per Natale, così regalate un po' di simpatia alla gente.

Come ha scritto Cristina Zagaria, qui, il libro si alimenta da solo, e dopo averlo letto stai lì a chiederti quali siano i tuoi momenti di trascurabile felicità. Questo è il mio, decisamente natalizio.

Quando entri in un posto caldo e fuori fa freddo. Se uno sconosciuto ti vede, mentre ti sfreghi le mani per riscaldarti più velocemente, ti dice: - Fa freddo, eh?
Ed un altro sconosciuto si intromette dicendo - Che poi è venuto così, all'improvviso, due giorni fa si stava bene.
E l'altro dice che però è niente, in confronto al freddo che fece quella volta, negli anni '80.

-.-.-.-.-.-

Francesco Piccolo - Momenti di trascurabile felicità, Einaudi

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