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sabato 28 marzo 2009

Istanbul, Emozioni e Pamuk

Visitare la città natale di uno dei propri scrittori preferiti è un'esperienza che vi consiglio.
Visitarla con in mano il libro di questo autore e leggere qualche pagina mentre si osservano luoghi magici e da lui raccontati è sul serio, e dico sul serio, un'esperienza da provare.

"Contemplare i paesaggi della città vuol dire unire le proprie sensazioni alle immagini di Istanbul quando si passeggia per le strade o si gira con i battelli: Vuol dire poter accordare il proprio stato d'animo ai panorami che la città offre. E tale operazione, se fatta con naturalezza e sincerità, conduce a unire, nella propria memoria, le immagini della città ai sentimenti più profondi e sinceri, al dolore, alla tristezza e di tanto in tanto alla felicità, alla gioia di vivere e all'ottimismo."

Camminare sulle strade del porto, osservare il Bosforo, entrare in una Moschea, vedere facce e contemplare azioni mai viste prima mi ha fatto pensare a Napoli.
Il passaggio non è così lineare, ve lo concedo.
Ma leggendo questo libro si avverte quanto la "triste" Istanbul sia importante per Pamuk.
Ed io leggendo ed osservando, complice anche i discorsi d'attualità con Luca, ho capito quanto la mia città sia importante per me.

"Dove sta il segreto di Istanbul? Nella miseria che vive accato alla sua grande storia, nel suo condurre segretamente una vita chiusa di quartiere e di comunità, nonostante fosse così aperta agli influssi esterni, oppure nella sua vita quotidiana costituita di rapporti infranti e fragili, dietro la sua chiara bellezza monumentale e naturale?"

Ed io continuavo a guardare il panorama dalla torre di Galata non riuscendo a spiegarmi il motivo per cui davvero le case ammassate, accalcate, interrotte nel loro scavalcarsi solo dalle imponenti moschee, sembrassero ricoperte da un leggero velo rosa. Non è solo la luce, non è solo il tramonto.

"In realtà ogni frase sulle caratteristiche generali di una città, sulla sua anima e sulla sua essenza si trasforma in un discorso sulla nostra vita, e soprattutto sul nostro stato d'animo. La città non ha altro centro che noi stessi."

Il pensiero che ciò che vediamo fuori sia importante esattamente quanto ciò che abbiamo dentro mi aveva già sfiorato la mente. Ma i pochi giorni ad Istanbul hanno trasformato questo pensiero in certezza.

-.-.-.-.-

Istanbul - Orhan Pamuk, Einaudi
Foto scattata dalla torre di Galata

2 commenti:

  1. Condivido. Anch'io sto pensando di visitare una città legata a Pamuk, cioè Kars.

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  2. Si, ci andrò presto anche io. Bellissimo libro Neve.

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