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domenica 18 ottobre 2009

Ricordi d'inverno, ancora.


Con piacere ho notato che il post sui Sigur Ròs ed il mio Agaetis Byrjun è piaciuto, anche nella sua concisione.
Quella sera a firenze faceva freddo, ma li aspettammo all'uscita del teatro Sachall. Eravamo arrivati nel pomeriggio al teatro circolare sull'Arno, mentre loro, uno dei gruppi che amavamo di più (ed amiamo ancora) aveva da poco attaccato gli strumenti per fare il sound check. ascoltammo un piccolo concerto privato, solo per noi, mentre guardavamo il tramonto sul fiume. Di quel giorno restano i ricordi di un'immensa felicità, dell'urlo di Teresa che non poteva credere a ciò che stavamo vivendo, dell'emozione per l'incontro con chi aveva riempito le nostre nottate nella macchina di Giulio con musica adatta all'inverno.
La corsa per le prime file sotto il palco, e Jonsi, che invece dell'autografo mi disegna un sole e mi scrive Sigur Ròs sulla moleskine.


Il freddo di stasera e le tante emozioni per i ritorni attesi mi hanno ricordato quella notte fiorentina. Eravamo poco più giovani di adesso, ma tanto incoscienti da dormire in una stazione in pieno inverno. Non riuscimmo a chiudere occhio per il freddo.
Ne è valsa la pena però, senza dubbio alcuno.

sabato 17 ottobre 2009

Per me, l'inverno.

Per me l'inverno è la velocità delle persone, che il freddo trasforma in centometristi da record, pronti a raggiungere il posto più caldo di una città nel minor tempo possibile.
E' camminare con le mani strette a pugno dentro le maniche.
E' non vedere più gli amanti che si danno appuntamento agli angoli delle strade.
E' serrarsi il cappotto addosso e sbrigarsi a fare quel che si deve fare.

L'inverno ed il freddo mi piacciono perchè sono facili da affrontare.
Uno degli oggetti a cui sono più affezionato è una sciarpa di lana nera fatta a mano dalla mia amica Anna prima che si mettesse a girare il mondo. E' un regalo di natale e le è costato quasi un mese di lavoro. E' perfetta nelle sue impefezioni, nei fili di colore bianco e blu usati come toppe. E' un suo regalo di quasi nove anni fa, è il mio riparo dal freddo da allora.

L'inverno per me è la copertina di Nebraska e la neve che scendeva lenta dal cielo di Praga.
E' il vento che mi spazza la faccia mentre chiudo le persiane del mio balcone dopo una lunga giornata. E' l'odore di casa mia ed è il caldo emanato da otto chili di gatto che fatica ad infilarsi sotto le coperte.

giovedì 15 ottobre 2009

Peace Piece


Circa otto anni fa facevo conoscenza con il pianista che più amo e che ascolto con più piacere.
Dopo aver rubato l'ennesimo disco a mio padre, rimasi incantato da quella Peace Piece che del Jazz che fino ad allora avevo ascoltato aveva veramente poco.
E' come se Evans, al di là di ciò che stesse suonando, un suo brano o uno standard, avesse sempre una sua particolare visione narrativa del brano. E' come se raccontasse continuamente, come se fosse costantemente alla ricerca dell'espressione giusta.
E come per Baker, provo un'attrazione magnetica per le fotografie che lo ritraggono. I capelli ordinati ed ingelatinati e pettinati all'indietro, gli occhiali spessi, il viso tagliente e la schiena curva.

Quando mi deciderò a rimettere a posto la stanza, al primo posto nella lista di cose da fare ci sarà incorniciare ed appendere al muro la foto meravigliosa che lo ritrae durante la registrazione di Kind Of blue. E' Al piano, Davis gli è affianco. Alle loro spalle Chambers sta provando forse qualche parte di basso. Davis ha allungato una mano sul pianoforte e chissà cosa vuole far sentire ad Evans, che guarda ed ascolta. Sembra un medico, più che un musicista. Sembra un chirurgo, con gli occhi attenti e concentrati dietro gli occhiali spessi.
In questi attimi si fa la storia.

lunedì 12 ottobre 2009

Agaetis Byrjun


Agaetis Byrjun è un grande album dei Sigur Ròs.
E' uno dei miei album preferiti.

Ho cambiato da poco direzione, ho preso una strada piuttosto che un'altra.
Lo facciamo tutti, ogni giorno, ogni ora e minuto della nostra vita.
Cosa c'entra quest'album con la nuova frase del profilo?

Agaetis Byrjun in islandese vuol dire un buon inizio.
Me lo auguro e lo dedico a me stesso.

domenica 11 ottobre 2009

Festa del disco


Oltre ad avermi fatto spendere troppi soldi, la festa del disco mi ha messo nella terribile condizione di dover ordinare i miei cd ed i miei dischi in vinile.
C'è un grosso lavoro da fare, i dischi sono tanti, e scegliere quale possa essere eliminato e quale sia degno di restare è una faccenda complicata.

Alcuni cd ed alcuni dischi mi sono stati regalati ed anche se sono sul serio improponibili mi dispiace buttarli o venderli. Come fare? Metterli da parte in una scatola con su scritto "trash"? Oppure accettare qualche errore di gioventù?

In ogni caso, carino il palapartenope adibito a mercato del disco. C'era tanta roba e molte offerte, tanti dischi rari, tanti dischi conosciuti e soprattutto per tutte le tasche.
Personalmente per quanto ascolti tutti i giorni musica in mp3 resiste il legame con i vecchi formati.
I cd ed i dischi fanno parte ancora del mio tempo. E' bello ricordare giornate passate ad ascoltare e consumare letteralmente i dischi della mia infanzia prima e quelli dell'adolescenza poi.
Per la precisione, il mio legame con i dischi in vinile risale all'età tra i sette ed i dieci anni. Nella casa dei miei nonni in Puglia, dove sopravvive ancora di fronte al camino un vecchio mobile-radio-giradischi-jukebox, si possono ancora trovare almeno un centinaio di singoli e classici della canzone italiana. Il disco che più ascoltavamo e che ricordo con più affetto appartiene a mia madre e mia zia.
Ebbene si, è Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni.

E' l'esempio perfetto per descrivere le grandi qualità estetiche del disco in vinile al di là del suo valore musicale.
Prendiamo ad esempio le illustrazioni che troviamo all'interno degli album. Veri capolavori grafici, capaci di rendere un disco qualcosa di più. Un oggetto che entra nell'immaginario, un simbolo.
Per quanto riguarda la faccenda di Questo piccolo grande amore, non prendetemi in giro.
Oggi alla fiera del disco ero tentato di comprarne un'altra copia, ma mancava all'interno delle illustrazioni citate sopra. Mi sono chinato per prenderlo dalla pila e farlo vedere ad un'amica interessata alla storia che avevo da raccontare, ed un signore, avrà avuto almeno cinquant'anni, si è avvicinato. Ha detto che a suo avviso era bellissimo, un disco eccezionale, che ne aveva uno a casa ed era stupefacente. Vi allego qualche foto.





Bello no?