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mercoledì 5 agosto 2009

Macchina, strada, mare

Vi saluto tutti.
L'esperienza di questi mesi da blogger è stata soddisfacente ed ormai mi piace definirmi tale.
Questo mese mi attende una meritata vacanza, per cui ci rivediamo a settembre.
Da settembre qualche cosa cambierà del tutto, qualche altra rimarrà perfettamente uguale a prima.
Per ora ha importanza solo la strada ed il mare, il caldo ed il relax.
Pace, insomma.

Mi raccomando, qualsiasi cosa facciate, riposatevi e ricaricate le batterie.

Alessio

lunedì 27 luglio 2009

Vite e lettaratura

Vi è mai capitato di aver paura di leggere un libro?
A me si.
Il libro in questione mi è stato prestato. Ne ho letto una prima parte velocemente e poi ho dovuto interromperlo. Non sono un cliente abituale del lasciare un libro in sospeso, non sono di quelli che terminano le storie secondo il proprio gusto, se c'è dell'altro oltre quello che mi basta lo leggo.
Inutile dire che la persona che mi ha prestato il libro è una persona per me speciale.
Cosa mi ha frenato fino ad ora?
Forse mi ha spaventato trovare così tanto di lei nelle pagine di un libro. Sfogliare le pagine e capire così tanto da doverne prendere a piccole dosi.
E' la prima volta che mi capita. Mi sono chiesto: I libri importanti per me hanno avuto lo stesso effetto su di lei? In tutta la mia vita, ogni volta che ho prestato un libro, mi sono scoperto così tanto? Ogni qual volta ho detto prendi questo libro, devi leggero ho dato così tante chiavi di lettura per leggere me stesso?

Ma il libro ho ricominciato a leggerlo, ed ho trovato il coraggio giusto per finirlo.
Vi sembra esagerato tutto questo?
A me sembrava esserlo fino a pochi momenti fa, quando ho capito che tutto questo è invece dannatamente importante.

mercoledì 22 luglio 2009

Il Boss.

I soprannomi mi affascinano tanto.
Ci sono soprannomi divertenti, sciocchi, ironici, volgari.
Quando ti si attaccano addosso sono praticamente impossibili da scollare, passano di bocca in bocca e la gente finisce per ricordare solo il soprannome.
I soprannomi sono comuni e quasi sempre sinceri.

Springsteen lo chiamano il boss. Ed io so perchè. Chiunque l'abbia visto dal vivo, ascoltato in mezzo alla gente, sa che quel soprannome è perfetto. Ho capito perchè lo chiamano così diversi anni fa, durante un concerto a Caserta con la Pete Seeger Session. Sarà rimasto per almeno cinque minuti a guardare la gente, mentre tutti gli strumentisti uscivano dalla scena, lui da solo, che lentamente si sedeva sul bordo del palco dondolando le gambe. Non faceva nulla, assolutamente nulla. Fermo guardava le mani della gente, le facce del suo pubblico, un ghigno sul viso.

Quella figura non era solo magnetica, era grandiosa. Quell'immagine avrebbe colpito chiunque, e tra la gente serpeggiava l'emozione e l'agitazione, le farfalle nello stomaco.
Lui non ha fatto nulla, non ha detto nulla e non si è alzato dal bordo del palco.

Ho avuto la fortuna di vederlo ed ascoltarlo con la E Street Band in uno stadio meraviglioso durante una serata perfetta. Lui è il boss perchè non si ferma mai, lui è il boss perchè entra in scena quando la colonna sonora di C'era una volta il west ha gia commosso il pubblico, perchè finisce il concerto cantando Twist And Shout e La Bamba per dieci minuti. Lui è il boss perchè anche quando accendono tutte le luci dell'Olimpico continua a suonare.
Lui è il boss perchè concede un ballo ad una signorina del pubblico.
E' il boss perchè chiunque lo veda dal vivo non trova altre parole per definirlo.

martedì 21 luglio 2009

Stabat Mater

Sarò sincero, il libro non mi ha esaltato. L'ho trovato frammentato (fin troppo, nonostante lo richiedesse la scelta a monte della narrazione), eccessivamente crudo e volutamente piatto. Nonostante tutto, l'ho letto fino alla fine, trovando alcune parti interessanti.

"Io però non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi suoniamo dall'alto, sospese, sui poggioli di fianco alle due pareti della chiesa, a qualche metro da terra, perchè la musica pesa, cade giù. La versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci. Li somemrgiamo, li soffochiamo con la nostra musica."


-.-.-.-.-

Tiziano Scarpa - Stabat Mater, Einaudi

lunedì 13 luglio 2009

Un luogo

Ieri, riguardando le foto di Istanbul mi sono stupito ancora dell'incredibile colore del tramonto.
Voglio tornarci, e per me è abbastanza insolito. Appartengo a quella categoria di persone che pensano che ci siano troppi luoghi da vedere nel mondo per tornare in uno già visto. Ma forse appartengo anche a quell'altra categoria, di quelli che trovano un luogo, finalmente, e se ne innamorano.



"I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s'illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo

del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
così sono d'autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà un giorno, mia rosa, verrà un giorno
che gli uomini si guarderanno l'un l'altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi."

Nazim Hikmet, 1948