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sabato 19 novembre 2011

Regards Dott.ssa Bernardo

Questa è la lettera di un'amica che ha preso una decisione.
Insegnare non è il mio sogno ma la pratica diffusa della proposta di lavoro che proposta di lavoro non è, non riguarda solo l'insegnamento. Nella mia carriera scolastica - come tutti - ho avuto modo di conoscere molti docenti. Professoresse giovani e meno giovani, motivate o del tutto rassegnate. Continuando così, le aule - sia pubbliche che private - saranno piene di giovani docenti già stanchi, non motivati o frustrati come quelli arrivati alla pensione. E a differenza di altri lavori, l'insoddisfazione nel mondo dell'insegnamento è davvero letale. Non c'è bisogno di spiegare il perché, tutti possiamo offrire un esempio positivo ed uno negativo.
Fare l'insegnante in questo paese, ogni giorno che passa, diventa sempre più un atto rivoluzionario. 

Buonasera "Signor" preside, sono la professoressa Bernardo. La contatto per dirle che rinuncio all'offerta, o meglio, rinuncio alla non offerta lavorativa.
Per quanto io ami l'insegnamento e pensi di essere adatta, ho deciso di non cedere al ricatto socio-psicologico lavoro=punti. Si lavora per guadagnare o meglio il lavoro è tale quando si guadagna altrimenti diventa un hobby. Io ne ho già tanti, grazie. Provi a pagarci il mutuo con i punti e mi faccia sapere cosa le rispondono! Mi dispiace per chi accetterà perché c'è sempre chi cede con la speranza di un futuro diverso. Purtroppo l'Italia la rovinano proprio coloro che tollerano l'intollerabile e coloro che approfittano di tale atteggiamento. Lei tra gli altri.
Mi dispiace aver pensato di avere a che fare con un istituto serio e mi dispiace aver tentennato e creduto di poter sottostare a questo sistema. Mi dispiace, soprattutto, che per colpa della sua proposta ho iniziato a dubitare delle mie capacità e delle scelte che ho fatto nella mia vita.
Mi dispiace anche per quei ragazzi che pagano una retta al suo istituto perché possono solo avere un'istruzione di serie B dal momento che insegnanti non pagati non potranno mai essere davvero motivati. Ma certo, l'importante è che paghino entro il 5 di ogni mese, giusto? Lei ha capito tutto.

Piccola lezione di marketing: non investire sul proprio personale porta ad un rendiconto negativo in termini di immagine e di conseguenza ne soffre il bilancio dell'azienda. Dal momento che l'Italia vive il suo medioevo sociale continuerete certamente ad avere insegnanti che lavorano gratis ma intorno al suo istituto si verrà a creare un'immagine negativa tale da costruire solo una pessima reputazione. Dunque, li risparmii pure i soldi della pubblicità perché sono soldi buttati; manifesti, siti e locandine non servono quando c'è in giro tanta gente colta, rispettabile e arrabbiata che parla male della sua azienda. Lo farò anch'io ovviamente e, purtroppo per lei, io so sfruttare bene i canali della comunicazione perché, ahimè, sono una persona preparata su cui non ha voluto investire.

Regards
Dott.ssa Bernardo

Diffondete! grazie!


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