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venerdì 5 febbraio 2010

Pop-rock-media Star

In Italia pare che le cose sia permesso farle, tutte o quasi, basta non dirlo.
Come se anche saperle le cose possa farci del male.
Ed invece credo che male non faccia, mai.
Certo, se andassi al tg ragazzi ( A proposito esiste ancora?) a parlare di sesso o dello spaccio di droga, sarebbe un problema. Ma perché partire tutti contro un personaggio, che per quanto possa aver detto cose forti (anche a me è venuto un brividino quando ho sentito la parola Crac) semplicemente ha ammesso con sincerità un vizio. Pericoloso, molto pericoloso, ma per se stesso.
E allora tutti i ragazzi che lo seguono adesso sono state spinti ad abusare di Crac?
E chi ha deciso che questa fosse una notizia da mandare in tutti i telegiornali?

Cioè, fate pure, magari non provate nemmeno ad educarli i vostri figli. Anche se forse potreste prendervela più con chi ha deciso di portare a casa un po' di soldi approfittando della "generosità" del cantante in questione.

La cosa giusta, tra le tante cose che sono state dette è scritte, appartiene a quel meraviglioso radical di Costantino Della Gherardesca.

Io non sono un fan della musica di Morgan. Ma quando la sua fiducia è stata tradita e poi è stato condannato dall’organizzazione del peggiore festival del mondo, nonchè dalla Meloni, Giovanardi etc. ha riscosso la mia simpatia. Simpatia che sta svanendo rapidamente con le sue scuse e retromarce. Una vera rockstar se ha i riflettori puntati ed il microfono acceso non chiede scusa.

giovedì 4 febbraio 2010

Muccino

La settimana scorsa sono stato alla presentazione dell'ultimo film di Muccino.
C'erano anche tutti gli attori, da Santamaria a Favino, passando per Accorsi e Puccini.
Dopo averli ascoltati parlare non so se sono quelli seri che vanno dalla Dandini, da Marzullo e da Fazio, o se sono quelli che creano patetiche scenette che anche il mio gatto Deckard potrebbe facilmente ripetere.

Insomma, mancava solo la finta scorreggia, per il resto hanno dato fondo al loro baule di scenette divertenti. La Impacciatore è stata simpatica. Soprattutto quando ha detto che nell'Ultimo bacio, a differenza che in quest'ultimo film più basato sul ritorno, le donne incitavano l'uomo alla fuga. Alla fuga dalla figa. Testuali parole.
Ovviamente l'intera sala è scoppiata a ridere.
Momento altissimo.

Oblio


Ormai non credo servano altre parole per dimostrare quanto Wallace sia entrato nelle mie grazie. Era dai tempi in cui leggevo Philip K. Dick che un autore non mi coinvolgeva così tanto e non mi obbligava a rivedere un po' di concetti narrativi che davo ormai per assodati.

Oblio è composto da 6 romanzi brevi e 2 racconti.
Qualcuno mi è sembrato meno riuscito rispetto all'intera produzione.

"Eppure sembra che andiamo tutti in giro cercando di usare la lingua (quale che sia, a seconda del paese d'origina) per cercare di comunicare agli altri quello che pensiamo e per scoprire quello che pensano loro, quando in fondo lo sanno tutti che in realtà si tratta di una messinscena e che si limitano a far finta."

Wallace può scrivere tutto quello che vuole senza sembrare scontato o incline al facile colpo di scena. Può scrivere quello che vuole sui suoi personaggi, perché sono così follemente reali da non essere sminuiti dai suoi giochi narrativi.

" - A condizione, naturalmente, che tutto rimanga su un piano teorico fino ai test di verifica di oggi pomeriggio.
- Ma come facciamo a essere sicuri che accetterà?
La capostagista non spazzolava mai i capelli dopo la doccia. Si limitò a scuotere la testa due o tre volte lasciandoli ricadere magnificamente a modo loro e si girò, lentamente, per offrire ad Ellen Bactrian l'effetto d'insieme:
- Chi? - Le restavano dieci settimane di vita. "

-.-.-.-.-.-.-

David Foster Wallace - Oblio, Einaudi

martedì 2 febbraio 2010

Una chance a quel bambino l'ho data


Ne ho trovato una copia oggi alla libreria Ubik a via Benedetto Croce mentre aspettavo l'inizio della presentazione di Perché No di Cristina Zagaria.
E' diventata ufficialmente la mia libreria preferita.

Arrivato alla cassa il simpatico e sorridente commesso mi chiede, dopo aver trovato il mio acquisto tenero, se volessi una confezione speciale.
Gli ho detto di no e che era per me.
Ma lui è rimasto comunque simpatico e sorridente.

(L'avevo visto già più di un mese fa. Ma mi ero trattenuto pensando a quel bambino che l'avrebbe potuto ricevere in regalo da genitori fighi. Tipo il papà rastone che vedevo sempre quest'estate che portava in spiaggia il suo minuscolo figlio. Oggi però non ce l'ho fatta. L'ho dovuto comprare. Una chance a quel bambino l'ho data)

-.-.-.-.-.-.-

Maurice Sendak - Nel paese dei mostri selvaggi, Babalibri



lunedì 1 febbraio 2010

Lady Day

E' stato ascoltando lei che ho iniziato ad ascoltare il jazz.

Mi stendevo incrociando le braccia dietro la testa e guardavo il soffitto.

Dove l'avevo ascoltata la prima volta? Credo in un film di Woody Allen. Forse ciò che mi attirava era l'atmosfera che immediatamente si veniva a creare una volta premuto play al lettore cd.

Come se non fosse una voce umana, ma di un'intero stato, anzi di più, di un paio di continenti, riesce a cambia totalmente l'aria dei luoghi.

Eppure ho sentito di gente che fatica ad ascoltarla. Proprio per questo motivo, forse.

Non c'è niente come la sua voce. Persino la sua più abile imitatrice (so che scritta così sembra una critica, in realtà non lo è perché anche lei mi piace molto) Madeleine Peyroux stenta a raggiungere quelle pieghe. Non è un termine musicale

tecnico, ma è l'unico che riesce a trasformare in parola un aspetto così particolare del suo timbro: La sua voce sembra spiegazzata, piegata, cucita, rammendata.


Questo blog sta prendendo una strana svolta musicale.