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lunedì 9 gennaio 2012

Siate affamati, siate partecipi

«Dovevo fare questo lavoro».
È la frase che mi colpisce di più dell'intervista a Gerardo Figliolia, che da bambino sognava di fare l'oste. Forse perché quello sguardo è quello che mi ritrovo sul viso quando nei vecchi mercatini dell'usato riscopro oggetti che mi affascinavano da piccolo, oggetti con cui giocavo in casa di mia nonna, una vecchia bilancia, una statua della dea bendata, o quando annuso odori che mi ricordano inaspettatamente un pranzo in preparazione di quindici anni fa. L'identità, il senso d'appartenenza, per Gerardo questa ricerca si realizza in cucina.

Ed è un lavoro complicato, che ha tempi e modi tradizionali. Il mallone - ad esempio - un piatto di cui Gerardo parla nell'intervista, per essere il vero mallone deve essere saltato in padella pochi istanti prima di essere servito. Aumentando la capienza del locale sarebbe impossibile - spiega Gerardo - offrire al cliente il vero mallone.

Osservando il video ed ascoltando l'intervista si possono scoprire molte storie interessanti, culinarie e non. E se vi venisse voglia di partecipare, oltre che fame, iscrivetevi su Timu ed aiutateci ad esplorare altre strade, vicoli e vicarielli.

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