Stephen Kern, in Il tempo e lo spazio, in un capitolo intitolato appunto Il futuro, cita Wells. Il racconto è Il risveglio del dormiente. Un uomo si risveglia dopo 200 anni e trova una società deflagrata ed un mondo distrutto dalla tirannia. Il racconto è del 1899.
Le riflessioni del protagonista mirano ad una morale: «la cosa che fra tutte gli sembrò la più sbalorditiva era che, in questi trenta anni di vita, egli non aveva mai tentato di formarsi un'immagine di questi tempi a venire. "Stavamo costrendo il futuro", disse, "e proprio nessuno di noi si preoccupò di pensare quale futuro stavamo costruendo"». Chi non medita sul futuro è destinato ad esserne sopraffatto.
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