Ho aggiunto un altro paio di calzini ai due paia indossati negli ultimi due giorni. Non ci lasciamo intimorire, ma la massima di -7° e soprattutto la minima di -21°, ci costringono ad essere previdenti.
Le persone che incontriamo per strada, ogni volta che chiediamo indicazioni ci chiedono se vogliamo davvero raggiungere la meta a piedi mentre strabuzzano gli occhi e si scambiano tra loro sguardi complici. Le macchine vanno lente sulla neve, si creano mega ingorghi cosmici e noi, cronometro alla mano, ci mettiamo sei minuti per fare duecento metri.
Fernanda continua a chiamare la Filarmonica di Berlino la "fisarmonica".
Alla National Gallery abbiamo visto cose belle, come questo:
Questo:
E questo:
Siamo andati a vedere alla porta di Brandeburgo i preparativi per il veglione, ma non sappiamo ancora cosa succederà. Pare che sarà tutto molto grande e luminoso.
Cose che ho già fatto o abbiamo già fatto:
- Sono scivolato tra i blocchi scuri innevati del monumento di Eisenman dedicato all'olocausto.
- Rossella è caduta, in metropolitana, su una passeggera seduta. Dopo tutti la prendevano in giro, quando in piedi mostrava il suo stato di precario equilibrio. Un signore si proteggeva con le mani temendo una nuova caduta.
- Abbiamo visto un padre che trascinava in strada la sua minuscola figlia su uno slittino di legno. L'ho invidiata parecchio.
- Io Corrado ci siamo seduti, volontariamente, su una panchina completamente ricoperta di neve e ci siamo fatti scattare una foto dal retrogusto tipicamente italiano.
- Abbiamo preso un kebab.
Con il tipo che ci ha servito abbiamo parlato di calcio. Ha nominato Totti, Trapattoni, Roberto Baggio e Paolo Rossi. Si è stupito che Rossella non lo conoscesse. Ci ha fatto capire, con uno sguardo disgustato, quanto gli stesse poco simpatico il numero 1, Luca Toni.