Questa è davvero bella.
Il pdl si esprime sul surriscaldamento globale in un modo davvero inatteso.
L'intero articolo qui.
Questa volta è davvero divertente.
ATTENZIONE
QUESTO BLOG È UN ARCHIVIO CHE RACCOGLIE I POST ANTERIORI AL 2014. IL NUOVO BLOG LO TROVATE QUI.
martedì 31 marzo 2009
lunedì 30 marzo 2009
Dice Settis
Ecco cosa pensa Salvatore Settis della questione Musei e Cultura in Italia.
L'articolo per intero qui.
L'articolo per intero qui.
sabato 28 marzo 2009
Istanbul, Emozioni e Pamuk
Visitare la città natale di uno dei propri scrittori preferiti è un'esperienza che vi consiglio.
Visitarla con in mano il libro di questo autore e leggere qualche pagina mentre si osservano luoghi magici e da lui raccontati è sul serio, e dico sul serio, un'esperienza da provare.
"Contemplare i paesaggi della città vuol dire unire le proprie sensazioni alle immagini di Istanbul quando si passeggia per le strade o si gira con i battelli: Vuol dire poter accordare il proprio stato d'animo ai panorami che la città offre. E tale operazione, se fatta con naturalezza e sincerità, conduce a unire, nella propria memoria, le immagini della città ai sentimenti più profondi e sinceri, al dolore, alla tristezza e di tanto in tanto alla felicità, alla gioia di vivere e all'ottimismo."
Camminare sulle strade del porto, osservare il Bosforo, entrare in una Moschea, vedere facce e contemplare azioni mai viste prima mi ha fatto pensare a Napoli.
Il passaggio non è così lineare, ve lo concedo.
Ma leggendo questo libro si avverte quanto la "triste" Istanbul sia importante per Pamuk.
Ed io leggendo ed osservando, complice anche i discorsi d'attualità con Luca, ho capito quanto la mia città sia importante per me.
"Dove sta il segreto di Istanbul? Nella miseria che vive accato alla sua grande storia, nel suo condurre segretamente una vita chiusa di quartiere e di comunità, nonostante fosse così aperta agli influssi esterni, oppure nella sua vita quotidiana costituita di rapporti infranti e fragili, dietro la sua chiara bellezza monumentale e naturale?"
Ed io continuavo a guardare il panorama dalla torre di Galata non riuscendo a spiegarmi il motivo per cui davvero le case ammassate, accalcate, interrotte nel loro scavalcarsi solo dalle imponenti moschee, sembrassero ricoperte da un leggero velo rosa. Non è solo la luce, non è solo il tramonto.
"In realtà ogni frase sulle caratteristiche generali di una città, sulla sua anima e sulla sua essenza si trasforma in un discorso sulla nostra vita, e soprattutto sul nostro stato d'animo. La città non ha altro centro che noi stessi."
Il pensiero che ciò che vediamo fuori sia importante esattamente quanto ciò che abbiamo dentro mi aveva già sfiorato la mente. Ma i pochi giorni ad Istanbul hanno trasformato questo pensiero in certezza.
Visitarla con in mano il libro di questo autore e leggere qualche pagina mentre si osservano luoghi magici e da lui raccontati è sul serio, e dico sul serio, un'esperienza da provare.
"Contemplare i paesaggi della città vuol dire unire le proprie sensazioni alle immagini di Istanbul quando si passeggia per le strade o si gira con i battelli: Vuol dire poter accordare il proprio stato d'animo ai panorami che la città offre. E tale operazione, se fatta con naturalezza e sincerità, conduce a unire, nella propria memoria, le immagini della città ai sentimenti più profondi e sinceri, al dolore, alla tristezza e di tanto in tanto alla felicità, alla gioia di vivere e all'ottimismo."
Camminare sulle strade del porto, osservare il Bosforo, entrare in una Moschea, vedere facce e contemplare azioni mai viste prima mi ha fatto pensare a Napoli.
Il passaggio non è così lineare, ve lo concedo.
Ma leggendo questo libro si avverte quanto la "triste" Istanbul sia importante per Pamuk.
Ed io leggendo ed osservando, complice anche i discorsi d'attualità con Luca, ho capito quanto la mia città sia importante per me.
"Dove sta il segreto di Istanbul? Nella miseria che vive accato alla sua grande storia, nel suo condurre segretamente una vita chiusa di quartiere e di comunità, nonostante fosse così aperta agli influssi esterni, oppure nella sua vita quotidiana costituita di rapporti infranti e fragili, dietro la sua chiara bellezza monumentale e naturale?"
Ed io continuavo a guardare il panorama dalla torre di Galata non riuscendo a spiegarmi il motivo per cui davvero le case ammassate, accalcate, interrotte nel loro scavalcarsi solo dalle imponenti moschee, sembrassero ricoperte da un leggero velo rosa. Non è solo la luce, non è solo il tramonto.
"In realtà ogni frase sulle caratteristiche generali di una città, sulla sua anima e sulla sua essenza si trasforma in un discorso sulla nostra vita, e soprattutto sul nostro stato d'animo. La città non ha altro centro che noi stessi."
Il pensiero che ciò che vediamo fuori sia importante esattamente quanto ciò che abbiamo dentro mi aveva già sfiorato la mente. Ma i pochi giorni ad Istanbul hanno trasformato questo pensiero in certezza.
-.-.-.-.-
Istanbul - Orhan Pamuk, Einaudi
Foto scattata dalla torre di Galata
Foto scattata dalla torre di Galata
venerdì 27 marzo 2009
Prime impressioni
Tornato da poco da questo bel viaggio.
Nei prossimi giorni ricopierò qualche appunto preso e magari posterò qualche foto fatta.
Che dire, questa Istanbul tanto sognata finalmente è arrivata, e non ha per nulla deluso le mie aspettative. Come scrive Pamuk, gli occidentali restano colpiti da Istanbul per il suo essere un po' di qua ed un po' di la, al centro perfetto tra occidente ed oriente.
Ed è proprio così.
Ci si dovrà tornare, non solo con le parole, ma magari fisicamente. Il prima possibile.
Nei prossimi giorni ricopierò qualche appunto preso e magari posterò qualche foto fatta.
Che dire, questa Istanbul tanto sognata finalmente è arrivata, e non ha per nulla deluso le mie aspettative. Come scrive Pamuk, gli occidentali restano colpiti da Istanbul per il suo essere un po' di qua ed un po' di la, al centro perfetto tra occidente ed oriente.
Ed è proprio così.
Ci si dovrà tornare, non solo con le parole, ma magari fisicamente. Il prima possibile.
sabato 21 marzo 2009
Ci siamo.
Per questa settimana farete a meno di me.
Non so come sia la situazione ad Istanbul, nel caso in cui riuscissi a connettermi alla rete, sicuramente ci scapperà il post.
In ogni caso, dopo le ultime notizie in diretta dalla Turchia, freddo, neve, gelo, io ed il mio compagno di viaggio abbiamo deciso di partire con gli zaini grossi invece che con quelli piccoli da sconsiderati. Quindi, non state in pensiero.
Mi perderò la partita di domenica, e mi fa male, ve lo giuro. Sono ben accetti messaggi sul cellulare che possano farmi sentire vicino alla massa di tifosi azzurri.
Baci & Abbracci a tutti.
Non so come sia la situazione ad Istanbul, nel caso in cui riuscissi a connettermi alla rete, sicuramente ci scapperà il post.
In ogni caso, dopo le ultime notizie in diretta dalla Turchia, freddo, neve, gelo, io ed il mio compagno di viaggio abbiamo deciso di partire con gli zaini grossi invece che con quelli piccoli da sconsiderati. Quindi, non state in pensiero.
Mi perderò la partita di domenica, e mi fa male, ve lo giuro. Sono ben accetti messaggi sul cellulare che possano farmi sentire vicino alla massa di tifosi azzurri.
Baci & Abbracci a tutti.
giovedì 19 marzo 2009
The Wrestler
Avevano ragione i miei due amici Luigi e Teresa. E' un grande film. Se siete appassionati di ascese e declini, come me, troverete questo film davvero toccante.
Peccato per la cattiva sorte alla serata degli Oscar, se di cattiva sorte si tratta davvero.
E che dire di Rourke? E che dire della meravigliosa sequenza finale?
Che dire della meravigliosa canzone del Boss?
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Cinema
Scontri nelle università.
Qui l'articolo sugli scontri alla facoltà di giurisprudenza.
Insomma, cerchiamo di farci un'idea chiara della faccenda.
Insomma, cerchiamo di farci un'idea chiara della faccenda.
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È successo che,
link
mercoledì 18 marzo 2009
Divertente?! - 2
A Berlusconi fa schifo fare il premier.
Non è la cosa peggiore che ha detto o fatto.
Ma non è indicativo?
L'articolo completo qui.
Non è la cosa peggiore che ha detto o fatto.
Ma non è indicativo?
L'articolo completo qui.
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È successo che
domenica 15 marzo 2009
Viagra padano
Il deputato della Lega Caparini: "L'uso del medicinale
è tre volte superiore che nel Mezzogiorno. Se ne usa tanto perché si lavora di più".
L'intero articolo di Paolo Berizzi su Repubblica lo trovate qui.Divertente?!
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È successo che
sabato 14 marzo 2009
Il disco del mondo.
Mi è venuta un po' nostalgia. Quando ho letto questo libro mi avvicinavo da poco alla musica e frequentavo ancora la scuola. Come a dire: in una vita passata. Sono stato fortunato, ho conosciuto subito un grande che per troppo tempo è rimasto un outsider.
Ed oggi, mentre mi mettevo a scrivere, ho scelto un suo cd per compagnia. Mi chiedo, soprattutto dopo aver letto Le voci del mondo di Schneider, quanti artisti siano stati danneggiati da ciò che chiamiamo vita ed alle volte caso.
Mi riprometto di vedere il film, Piano Solo, che proprio di Flores racconta.
Ammetto che un po' di malinconia, piacevole a dire il vero, deiva dall'imminente incontro (più o meno tra un'oretta) con vecchi amici del liceo.
Intanto vi consiglio un libro ed un disco (anche se dovreste ascoltarli tutti) su e di Luca Flores.
-.-.-.-.-.-.-.-
Walter Veltroni - Il disco del mondo, Rizzoli
Luca Flores - Love For Sale (1993)
Luca Flores - Love For Sale (1993)
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venerdì 13 marzo 2009
Enakapata
Premesso il piccolo "conflitto d'interessi" che mi lega ai due autori, fosse anche "solo" il fatto che dalle mani di Luca Moretti ho comprato il primo basso della mia vita, c'è da dire che questo libro è davvero un bel libro.
La storia di un viaggio metropolitano, che personalmente ho letto durante i miei viaggi metropolitani. Da casa al conservatorio, dal conservatorio all'università, dall'università a casa. Una storia che viaggia alla stessa velocità degli uomini che passano da una metro all'altra, da un vagone all'altro. E mica è tanto facile trovare un libro che tratti di un viaggio che sia adatto alla lettura errante.
E questo è il primo motivo per cui dovreste leggerlo. Il secondo motivo è la qualità della scrittura. Di entrambi i Moretti, nessuno dei due escluso. Quella leggerezza tanto cara al Moretti Senior, che sembra essere il modo giusto, se non il modo, per trattare argomenti e temi pesanti del tempo che viviamo.
Come il passato di secondigliano, le amicizie, le vecchie storie. L'analisi personale, lo sfidare barriere che sembrano insormontabili. Il bilancio sul progresso e la ricerca nel nostro paese, sul modo di organizzare, pensare, gestire le forze ed il genio umano.
Raccontare Tokyo non è certo facile, ma raccontare la nostra realtà è decisamente più difficile. E questo è il terzo motivo. Una carrellata di personaggi decisamente incredibili. Ritratti spesso con qualche parola, un motto di spirito, una frase probabilmente mai detta ma vera quanto una fotografia.
mercoledì 11 marzo 2009
Ateibus
Proprio ieri, una cara ragazza, che ammiro e che stimo, dopo aver affermato che comprare libri e non leggerli subito è un buon modo per spendere soldi, mi dice che sono un moderato nella vita.
Probabilmente ciò è vero.
Ho letto della questione dei pullman genovesi che invitano all'ateismo. Io mi ritengo agnostico, poichè non rifiuto l'idea di Dio, non sono ateo, non rinnego la sua esistenza. Io, in poche parole, non lo so. Trovo lo slogan infantile e banale.
"La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.
Prima di tutto non è paragonabile allo slogan londinese “There‘s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”. Quel probably, anche se non sono un grande traduttore, ha un valore notevole. Rende lo slogan un'opinione.
Tra l'altro, un conto è attaccare l'istituzione ecclesiastica, un conto è volere dare un giudizio così definitivo su una questione di ampio raggio. Tanta gente cerca, tanta gente crede in Dio e a tanta gente, credo, da fastidio questo slogan, così come può dar fastidio essere spinti alla conversione o alla ricerca di Dio.
Che poi gli atei possano dire quello che vogliono è fuori discussione. Ma correggano il tiro almeno, che di certe cose, sfida o sarcasmo che sia, non si può fare a meno che parlane seriamente.
Probabilmente ciò è vero.
Ho letto della questione dei pullman genovesi che invitano all'ateismo. Io mi ritengo agnostico, poichè non rifiuto l'idea di Dio, non sono ateo, non rinnego la sua esistenza. Io, in poche parole, non lo so. Trovo lo slogan infantile e banale.
"La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.
Prima di tutto non è paragonabile allo slogan londinese “There‘s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”. Quel probably, anche se non sono un grande traduttore, ha un valore notevole. Rende lo slogan un'opinione.
Tra l'altro, un conto è attaccare l'istituzione ecclesiastica, un conto è volere dare un giudizio così definitivo su una questione di ampio raggio. Tanta gente cerca, tanta gente crede in Dio e a tanta gente, credo, da fastidio questo slogan, così come può dar fastidio essere spinti alla conversione o alla ricerca di Dio.
Che poi gli atei possano dire quello che vogliono è fuori discussione. Ma correggano il tiro almeno, che di certe cose, sfida o sarcasmo che sia, non si può fare a meno che parlane seriamente.
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lunedì 9 marzo 2009
Musica, Contrabbassi e vicende particolari.
A piazza San Domenico, dopo una giornata abbastanza faticosa non è certamente insolito incontrare personaggi curiosi. Io, Paolo ed il suo Contrabbasso, ce ne stiamo ad aspettare un caffè. Uno a testa. Ed ecco che un personaggio piuttosto insolito si siede al nostro tavolo suonando una piccola fisarmonica. Nota ovviamente il contrabbasso, ci dice che è il suo strumento principale. Suona la fisarmonica per caso ed è contrabbassista. E' Israeliano. Domani sarà a Roma, poi torna a casa. Ci chiede cortesemente se può dare un'occhiata allo strumento, se può suonare un po'. Forse ne sente la mancanza. In effetti un contrabbasso non è propriamente lo strumento ideale per un "viaggiatore".
Paolo è contrariato, ma come dire di no? Il contrabbasso viene estratto dalla custodia, ed un angolo di piazza San Domenico diventa improvvisamete una piccola festa. Il nostro amico ha chiamato amici italiani e non, hanno con loro altri strumenti. Suonano. Io, complice la stanchezza, o il fatto che mi stupisce facilmente tutto quello che mi accade intorno, guardo tutto questo come se fossi in trance. Peccato che una corda del contrabbasso di Paolo salti all'improvviso tra le mani del nostro amico israeliano che si sente anche piuttosto in colpa. Non è colpa sua. Abbiamo deciso di prendere un caffè proprio dopo aver portato il contrabbasso in liuteria per correggere qualche difettuccio, correzione ovviamente non andata a buon fine.
"E che si vede in questa piazza eh?" dice il barista, mentre noi torniamo sui nostri passi, per riportare il contrabbasso dal liutaio.
Detto questo, consigli per gli acquisti:
Stefano Bollani - Concertone (2004)
Un grande grande disco. Registrato con l'orchestra della Toscana diretta da Paolo Silvestri.
Emozionante, particolare e "fantastico". Un po' colonna sonora, di cosa sceglite voi, un po' strizzatina d'occhio agli amanti dei classici con My funny valentine e a Night in Tunisia. Ho letto recensioni discordanti su questo lavoro di Bollani. Io ne sono rimasto davvero colpito, nonostante forse la voglia di rimanere sul "generico", sull'emozione. Ma questo va bene e fa bene, almeno la maggior parte delle volte.
Paolo è contrariato, ma come dire di no? Il contrabbasso viene estratto dalla custodia, ed un angolo di piazza San Domenico diventa improvvisamete una piccola festa. Il nostro amico ha chiamato amici italiani e non, hanno con loro altri strumenti. Suonano. Io, complice la stanchezza, o il fatto che mi stupisce facilmente tutto quello che mi accade intorno, guardo tutto questo come se fossi in trance. Peccato che una corda del contrabbasso di Paolo salti all'improvviso tra le mani del nostro amico israeliano che si sente anche piuttosto in colpa. Non è colpa sua. Abbiamo deciso di prendere un caffè proprio dopo aver portato il contrabbasso in liuteria per correggere qualche difettuccio, correzione ovviamente non andata a buon fine.
"E che si vede in questa piazza eh?" dice il barista, mentre noi torniamo sui nostri passi, per riportare il contrabbasso dal liutaio.
Detto questo, consigli per gli acquisti:
Stefano Bollani - Concertone (2004)
Un grande grande disco. Registrato con l'orchestra della Toscana diretta da Paolo Silvestri.
Emozionante, particolare e "fantastico". Un po' colonna sonora, di cosa sceglite voi, un po' strizzatina d'occhio agli amanti dei classici con My funny valentine e a Night in Tunisia. Ho letto recensioni discordanti su questo lavoro di Bollani. Io ne sono rimasto davvero colpito, nonostante forse la voglia di rimanere sul "generico", sull'emozione. Ma questo va bene e fa bene, almeno la maggior parte delle volte.
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mercoledì 4 marzo 2009
Libri, ancora libri... e incontri mitici
Prendo atto di aver imboccato la stessa via di mio padre:
Comprare pile e pile di libri ed aspettare tanto e tanto tempo prima di leggerli tutti. Per un'amica che sto conoscendo a poco a poco, è un buon modo di spendere soldi.
Attendono quindi di essere letti:
Murakami Haruki - Norvegian Wood Tokio Blues, Einaudi
Racconti Musicali (a cura di Carlo Boccadoro), Einaudi
Entrambi i libri sono ottime letture da inserire nella lista di fonti per la mia tesi, che prende sempre più una via precisa, nella folta giungla delle ricerche musicoletterarie.
Poi ho comprato:
Enakapata - Vincenzo e Luca Moretti, Ediesse
Storie di strada e di scienza da Secodigliano a Tokio. Decisamente, decisamente interessante. Vi invito alla presentazione del libro che avverrà da Feltrinelli in piazza dei Martiri il 17 Marzo.
E gli incontri mitici?
E' avvenuto tutto più o meno così. Usciti da Feltrinelli e decisi a prende un caffè, io e Fernanda ci incamminiamo verso Via dei Mille. A circa duecento metri notiamo una sagoma familiare, alto, capelli sparati verso il cielo, borsone sulla spalla. E' il nostro Marek Hamsik, Marechiaro, il nostro cavalluccio. Mano nella mano con la sua dolce metà, cammina tranquillo anche grazie alla discrezione insolita dei napoletani. Decisamente emozionati ci accostiamo solo per dirgli che è il migliore e ce ne andiamo via.
In cambio riceviamo un sorriso inaspettatamente timido.
Comprare pile e pile di libri ed aspettare tanto e tanto tempo prima di leggerli tutti. Per un'amica che sto conoscendo a poco a poco, è un buon modo di spendere soldi.
Attendono quindi di essere letti:
Murakami Haruki - Norvegian Wood Tokio Blues, Einaudi
Racconti Musicali (a cura di Carlo Boccadoro), Einaudi
Entrambi i libri sono ottime letture da inserire nella lista di fonti per la mia tesi, che prende sempre più una via precisa, nella folta giungla delle ricerche musicoletterarie.
Poi ho comprato:
Enakapata - Vincenzo e Luca Moretti, Ediesse
Storie di strada e di scienza da Secodigliano a Tokio. Decisamente, decisamente interessante. Vi invito alla presentazione del libro che avverrà da Feltrinelli in piazza dei Martiri il 17 Marzo.
E gli incontri mitici?
E' avvenuto tutto più o meno così. Usciti da Feltrinelli e decisi a prende un caffè, io e Fernanda ci incamminiamo verso Via dei Mille. A circa duecento metri notiamo una sagoma familiare, alto, capelli sparati verso il cielo, borsone sulla spalla. E' il nostro Marek Hamsik, Marechiaro, il nostro cavalluccio. Mano nella mano con la sua dolce metà, cammina tranquillo anche grazie alla discrezione insolita dei napoletani. Decisamente emozionati ci accostiamo solo per dirgli che è il migliore e ce ne andiamo via.
In cambio riceviamo un sorriso inaspettatamente timido.
Nerone e le sue scadenze
Diverse novità. Certamente, la migliore, la più succulenta, è che ho trovato lo studio della Storia Romana decisamente interessante. Così interessante da farmi perdonare lo scarso successo all'esame.
Ultimamente ho letto le poesie di Kavafis che pure conoscevo, ma poco poco.
In tema con l'esame dato qualche giorno fa: Nerone
Non si inquietò Nerone quando seppe
della risposta dell'oracolo di Delfi
- Di guardarsi dagli anni settantre -.
C'è tanto tempo ancora da godere!
Ha trent'anni. Il termine assegnato
dal dio è più lungo per curarsi
dalle insidie che verranno.
Il resto andatevelo a cercare...che ne vale la pena.
Ultimamente ho letto le poesie di Kavafis che pure conoscevo, ma poco poco.
In tema con l'esame dato qualche giorno fa: Nerone
Non si inquietò Nerone quando seppe
della risposta dell'oracolo di Delfi
- Di guardarsi dagli anni settantre -
C'è tanto tempo ancora da godere!
Ha trent'anni. Il termine assegnato
dal dio è più lungo per curarsi
dalle insidie che verranno.
-.-.-.-.-.-
Constantino Kavafis - Settantacinque poesie, Einaudi
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