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sabato 22 ottobre 2011

Citizen Journalism

Il citizen journalism è quel fenomeno che vede i cittadini impegnati nella produzione di informazione. Non è che i cittadini reporter non siano mai esistiti, anzi, ma è oggi, nel mondo che viviamo che possono davvero far parte del meccanismo dell’informazione.

Connessioni, reti, relazioni, comunità che si organizzano e che scambiano notizie attraverso social network, blog, servizi di microblogging. Il cittadino reporter ha a disposizione una libreria infinita, mezzi ed opportunità che rendono la nostra realtà capace di creare possibilità. Per noi e per tutti quelli che raccolgono la sfida.

Tutti i cittadini hanno in tasca un cellulare. La maggior parte possiede telefoni capaci di scattare foto, girare video e registrare audio in alta qualità. Alcuni condividono, lanciano in rete, mettono in circolazione ciò che fotografano o riprendono pochi istanti dopo che hanno deciso di registrare la realtà.

Twitter fa rimbalzare velocemente link, voci, dichiarazioni, informazioni, immagini, video e news da una comunità all’altra, da una città all’altra e da un continente all’altro. Facebook, il social network più utilizzato in Italia, è una grande cassa di risonanza.

Sul sito di fondazione ahref trovate un interessante documento, molto completo, sul citizen journalism ed un elenco delle organizzazioni che la promuovono (via ahref ve ne linko tre):

Center for investigative reporting (Cir). Specializzato nelle inchieste di giornalismo investigativo, è stato fondato nel 1977 a Berkeley da tre giornalisti. Collabora con le principali testate negli Stati Uniti. Di recente ha lanciato un'organizzazione non profit aperta al citizen journalism: è California Watch.
J-Lab. Sostiene progetti per il giornalismo partecipato su internet. È impegnato nello sviluppo delle community news e nella formazione dei cittadini, attraverso la pubblicazione di manuali. Ha contribuito al lancio di piattaforme per l'informazione locale. È gestito dalla School of Communication della American University a Washington.
ProPublica. È un'organizzazione non-profit: ha come motto “Giornalismo nell'interesse pubblico”. Segue inchieste investigative. Lanciata nel 2009 a New York, ha come caporedattore Paul Steiger. Ha in corso programmi per lo sviluppo di piattaforme per l'informazione online.

Ma quali sono i problemi del fenomeno? Perché parlare e discutere solo dei pregi, delle possibilità che offre una realtà non ci aiuta a migliorare. La qualità è un problema. Non è detto che la grande quantità d’informazioni porti sicuramente al peggioramento della qualità, ma è altamente probabile che ciò possa accadere quando la quantità d’informazioni diventa così enorme da essere incontrollabile.
Anzi, la rete ha dimostrato che quantità e qualità dell'informazione sono fenomeni collegati. Perché con l'aumento della quantità, aumentano anche le probabilità che emergano informazioni migliori. Ma quando la quantità cresce ancora diventando eccessiva rispetto alla capacità di filtrarla, selezionarla, criticarla, controllarla, contestualizzarla, allora aumentano anche le probabilità che l'informazione nel suo complesso peggiori. (L’alba di un nuovo giornalismo, Luca De Biase)  
E i giornalisti? Che fine fanno?
I giornalisti professionisti - questa è una mia opinione, ma soprattutto un’opinione di chi ne sa più di me - continueranno ad avere un ruolo fondamentale. Raccogliere, condividere a loro volta, utilizzare (nell’accezione migliore del termine), rendere fruibile contenuti condivisi sulla rete. Certo, c’è bisogno di una bella dose di collaborazione anche da parte loro, e a dire il vero sono in molti a ritenere il citizen journalism una possibilità.

E per i giovani che sognano di diventare giornalisti, cosa rappresenta questo panorama?
Ancora una volta la mia risposta è “una possibilità”. Partecipando, entrando in contatto con giornalisti o altre figure professionali un cittadino reporter può acquisire competenze. La possibilità di partecipare alla creazione d’informazione sui quotidiani online permette più possibilità di fare pratica, imparare, misurarsi con la professione. Prima di fare quel passo in più per provare a diventare professionista.

L’arricchimento, nella pratica del citizen journalism, riguarda entrambi i fronti. I cittadini possono segnalare e migliorare le proprie vite, i propri quartieri, raccontare la propria realtà, i giornalisti avere fonti illimitate, da verificare, controllare ed ordinare, ma capaci di arricchire un’inchiesta, magari darle una direzione inizialmente inaspettata.

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fonti

Appunti: l'alba di un nuovo giornalismo, Luca De Biase
Giornalisti innovatori, Luca De Biase
We the media - grassroots Journalism by the People, for the People, Dan Gillmore
Citizen Journalism, Fondazione ahrefIn usa il Citizen Journalism fa i conti col primo scivolone, repubblica.itCitizen journalism: Al Jazeera e i social media - su wavu di Fondazione ahref, Luca Dello IacovoSalva con nome, L'Unità

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