Io mi sono convinto che delle cose di cultura popolare si debba scrivere se le si ama almeno un po’. E per amarle si deve amare il mezzo, la struttura, quello che ci succede dentro tutti i giorni, non le potenzialità eventuali di un futuribile e splendidissimo mondo di Svezia spaziale di domani. Essere onnivori è un prerequisito, proprio come per i patiti di calcio, che se capita guardano anche l’amichevole Al Nasr-Hull.
Se no si fa la figura di chi schifa Avatar e dice «Vuoi mettere Billy Wilder?!», arriccia il naso sui videogiochi e ripete «Ma i trenini di legno?», prova orrore nei confronti di Carramba e incalza «Le notti della Repubblica di Zavoli: quella sì che era televisione».
Matteo Bordone scrive sui commenti post Raiperunanotte
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