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domenica 31 maggio 2009

Uomini che odiano le donne - bilancio




Bilancio
: Decisamente positivo.

Perchè dico si.

Nyqvist e Rapace sono perfetti nei ruoli di Blomkvist e Salander.
Il film è davvero la trasposizione del libro.
Ottimi i tempi, la regia, la fotografia.

Perchè dico no.

Qualche omissione di troppo. Qualche buco che spero sia tappato nei prossimi capitoli.
Il doppiaggio che in Italia sembra essere davvero non sacrificabile. E un doppiaggio non adatto rischia di modificare un intero film, il giudizio su di esso, ed il piacere dell'ascolto.
La colonna sonora, insomma, si poteva fare di più.

Facile era tradire le aspettative di noi fan Larssoniani. Ed invece sono stati bravi.

sabato 30 maggio 2009

A proposito di giri.

Ieri sera ho mangiato veramente tanto. La cena di laurea più calorica a cui abbia mai partecipato. E sono tornato a casa verso le 4 del mattino.
E quindi stamattina, decisamente appesantito, ero deciso a dormire fino a tardi.
Fatto sta che alle 12 e 20, minuto più minuto meno, squilla il cellulare. Mio padre mi dice che dovrebbero passare quelli del giro a viale Augusto.
Neanche il tempo di tirarmi su e già sento l'elicottero, ed in lontananza le sirene delle macchine battistrada. Mi vesto velocemente, assonnatissimo salto gli scalini a tre a tre. Per qualche istante temo sia troppo tardi, poi sento la gente che urla, e le sirene sempre più vicine. Inizio a corerre, duecento metri e svolto su viale Augusto. Stanno arrivando. Ed io ho l'affanno.
Mi metto tra un padre con bambina in braccio ed un paio di anziani.
L'onda su due ruote travolge la strada, non velocemente, ma decisa. Sfilano compatti, serrati. Dal nostro lato del marciapiede passa Menchov in maglia rosa.
Ho sonno, ho gli occhi ancora chiusi. Ma ho il cellulare già in mano e già lo tengo alto.
Scatto.
E speriamo che Di Luca riesca a volare.

mercoledì 27 maggio 2009

Crash

Altro consiglio veloce veloce.
In casa Strazzullo si rispolverano vecchi dischi ultimamente. Questo piccolo capolavoro è un bel cd da "viaggio", americano al punto giusto, rock al punto giusto, suonato bene al punto giusto. In America sono famosissimi, qui in Italia hanno un discreto seguito.

Per viaggio intendo qualsiasi cosa vi porti altrove. O tanto tanto dentro voi stessi.

martedì 26 maggio 2009

Scelte e cd sicuri

Al bivio, alle scelte, l'uomo arriva sempre impreparato.
Magari si aspetta una rivelazione, l'evento che accade e tutto diventa chiaro. Aspettare l'intuizione, vedere cosa fare, più che scegliere. E se l'intuizione non arriva?
Si aspetta e si ha pazienza.

"Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un'attenzione paziente che a qualsiasi altro talento."
(Credo alla buona fede di Isaac Newton)

Arriviamo al consiglio del giorno.
Se leggete il mio blog e ci tornate e ritornate, forse cominciate a fidarmi di me. Il cd che sto per consigliarvi è davvero uno dei MIEI cd. Ha segnato i primi periodi all'8 Jazz, i viaggi con i Masnada in macchina, e mi ricorda, soprattutto, la mitica sera al Blue Note di Milano.
Non è un cd di facilissimo ascolto, soprattutto se non avete dimestichezza col genere. Ma non ve ne pentirete. E quest'ultimo messaggio è per i romanticoni:
Ci sono giornate, per quanto felici, in cui si ha bisogno di ripercorrere sentieri sicuri, strade già fatte. Perchè il calore dei posti che si conoscono bene è impareggiabile. Questo è il mio cd sicuro, quello che mi fa sentire a casa.

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The Yellowjackets - Mirage a trois (1983)

sabato 23 maggio 2009

Ti racconto il dieci maggio

Quando segna il Napoli, io che solitamente parlo sempre a voce bassa, caccio dalla gola un solo urlo. Uno solo, lungo, che graffia la gola, accompagnato da invocazioni ai santi e alla santa vergine. Non c'è blasfemia, anzi, è una chiara dimostrazione di quanto in momenti di bisogno io ricerchi il divino. Insomma, è sempre un'emozione fortissima.

In questi due anni sono stati tanti i goal davvero emozionanti.
Hamsik che segna da fuoriclasse al San Paolo contro la Sampdoria, quel colpo di testa beffardo al Palermo. Quel pallonnetto all'Inter di Zalayeta e l'anno dopo una botta di esterno sempre nella porta di Julio Caesar. Il 2 a 0 alla Fiorentina con doppietta di Lavezzi, i goal di Maggio, Gargano che sembra Messi nell'area della Juve. Domizzi che spiazza due volte Buffon nella stessa partita segnando due rigori rubati.

Sono certo che quel dieci maggio raccontato da de Giovanni non mi avrebbe lasciato vivo. O forse si. Di sicuro ne porterei ancora i segni addosso. Esattamente come lui.
La vittoria dei mondiali è stata una felicità esplosiva. Ma la vittoria di uno scudetto non riesco neanche ad immaginarla. E de Giovanni è bravo a raccontarla. Perchè tante volte, quando ho provato a scrivere della passione sportiva, dell'amore per il Napoli, mi sono trovato senza parole. Come se l'amore che lega il tifoso alla propria squadra non possa essere espresso descrivendo i sentimenti. Può essere compresa da chi legge solo se chi scrive è bravo a raccontare ciò che è successo, incredibilmente, ironicamente, ma realmente, quel giorno che un'intera città ha gioito come non mai.

"Ma la macchinetta per festeggiare l'avevamo costruita, e pure se non c'era la targa e nemmeno il libretto di circolazione, nè, dottò, ma chi ci doveva fermare, se le cose andavano come dovevano andare? E perciò dalla mattina ci mettemo a piazzale Tecchio, verso la stazione dei Campi Flegrei, con la macchina puntata verso la galleria, pronta a partire: della radio non c'era bisogno, se le cose andavano bene lo sentivano pure i santi in cielo. Ce lo dicevano quelli che stavano dentro, beati loro."

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Maurizio de Giovanni - Ti racconto il dieci maggio, Edizioni Cento Autori