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venerdì 3 settembre 2010

300

Quest'estate, qualche giorno prima di partire, ho letto un'intervista a Roberto Saviano su Vanity Fair. Non ricordo purtroppo chi fosse la giornalista.

Nell'intervista Saviano non parlava delle solite cose. Cioè, non parlava solo delle solite cose. Diceva anche che la sinistra campana non lo vede di buon occhio perché assuefatta ai comportamenti camorristici, perché nonostante si sia schierata (ovviamente a parole) non ha mai risolto contraddizioni pesanti. Vedi il massiccio utilizzo di droghe leggere che per anni hanno rimpinzato le tasche della malavita. Diceva anche che a lui l'epica piace e che purtroppo in Italia è considerata una faccenda fascista.

Poi ho letto anche la sua recensione di 300, il film sugli spartani alle Termopili uscito un nel po' di tempo fa, nella raccolta La bellezza e l'inferno.
Il film l'ho rivisto ieri. Tutto sommato sono ancora d'accordo con lui.

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