Francesco Orlando, a 76 anni, ha finalmente pubblicato un romanzo, di pura narrativa, iniziato a 22 anni e che ebbe tra i lettori di una delle prime stesure addirittura Tommasi di Lampedusa.
Ho scritto dell'incontro da Feltrinelli del mese scorso con Orlando qui.
E quella è la versione ufficiale, in cui solo alla fine dell'articolo mi lascio andare a qualche critica, che posso qui trattare con più sincerità.
Il primo intervento, quello di Francesco Conrotto è durato un'ora, minuto più minuto meno. Tant'è che una signora, abbastanza stufa e stanca, non perdendo il rigore e l'educazione che si cerca di mantenere sempre in questo genere d'incontri, ad un certo punto (cito testualmente) ha detto: siamo venuti qui per ascoltare principalmente l'autore.
Dopo un'altra decina di minuti, Conrotto ha lasciato la parola a Paolo Amalfitano.
Quest'ultimo ha letteralmente rivelato la fine del libro. Dimenticando completamente il fatto che si stesse parlando di Narrativa, seppur con grandi e profonde basi di partenza, e che ai lettori di narrativa piace scoprire da soli come finiscono i libri che leggono, credendo di trovarsi ad un simposio sulla lettura su basi freudiane della narrativa che tratta di sentimenti e omosessualità, ha preferito rivelare il contenuto delle ultime due pagine del libro. E pensare che lo stesso Orlando poco dopo ha anche detto: Il libro non è un giallo, ma ha qualcosa in comune con un giallo. Vi assicuro che il finale è assolutamente inaspettato.
Certo, per me non lo è stato.
(evito qui di fare lo stesso errore).
Quindi se qualche illustre professore o critico letterario legge queste parole, è invitato alla prossima presentazione di un libro di narrativa, a considerare la possibilità di rispettare il lettore non rivelando nulla che possa considerarsi inaspettato o sorprendente per un lettore medio.
Orlando si è rivelato invece incredibilmente affascinante, appassionato e per nulla criptico. La sua limpidezza, il suo riuscire a parlare a tutti - sebbene stesse trattando un argomento delicatissimo - è indice di caratura nettamente superiore rispetto a chi lo ha assistito durante la presentazione.
Il libro è molto profondo ed ovviamente scritto in maniera divina. La scrittura delicata, anche in alcune parti più ostiche, non risulta mai antiquata. E' però una scrittura che rifiuta tecniche moderne o recenti sperimentazioni, tradizionale nella forma ma non nei contenuti, che sono più che al passo con i tempi, mostrando quanto sull'omosessualità si sia scritto poco e come nonostante siano passati 54 anni alcuni tabù non siano ancora stati rimossi.
Forse era il caldo delle notti che la mattina gli faceva aprire gli occhi con l'alba. Ai lontani allarmi dei galli rispondevano fischi di treni. Dal balcone semiaperto entravano aliti d'aria , due tendine e una tenda si muovevano, le pareti della camera spostate lievemente in giro. Il cuore gli si faceva piccolo, avrebbe voluto alzarsi e partire. Ma questa fantasia serviva da pretesto a un'altra , che qualcuno salpasse con lui sul treno.
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Francesco Orlando - La doppia seduzione, Einaudi
e dell'intervento del prof. Merlino?
RispondiEliminaPurtroppo cercare parcheggio mi ha fatto perdere il suo intervento.
RispondiEliminaE' stato all'altezza dei suoi colleghi?
chiedevo proprio per avere informazioni, poichè non ero presente! :) Ma ho la certezza che il suo intervento sia stato di tutt'altro spessore rispetto agli altri due relatori! :P
RispondiEliminaSe vuoi posso darti la registrazione in mp3!
RispondiEliminaSta in archivio insieme a qualche altro pezzo da collezione!