Il libro non mi è piaciuto. Lilin racconta di un codice d'onore tramandato, e che lui ha respirato sin da piccolo, che deve essere rispettato dalla comunità di criminali "onesti" nella Transinistria, terra dimenticata dal dio della legalità.
Roberto Saviano ha scritto un articolo tempo fa su questo libro. Ne veniva fuori qualche elogio, qualcuno velato, qualcuno meno.
Purtroppo non si capisce se le storie raccontate da Lilin siano vere o no. E purtroppo questo è un aspetto importante, perché il valore del libro è quello di essere documento e opera che possa tramandare una cultura ormai morta. Purtroppo nessuno, nè Lilin, nè la casa editrice si è mai espresso chiaramente* a riguardo. Così io leggo il libro e ne resto affascinato, fino a che non mi dico: e se fossero sciocchezze?
Purtroppo non ne usciamo.
Unico punto veramente interessante è l'uso della lingua, e su questo sono d'accordo con Saviano. La lingua è quella pura di chi non è nato italiano. E' dolce ed ingenua, anche quando parla di delitti ed efferatezze. Un modo di scrivere con la mia lingua che non ricordo di aver mai letto e che mi piace.
*
Se qualcuno sa dirmi qualcosa in più sa dove trovarmi.
-.-.-.-.-.-.-
Nicolai Lilin - Educazione Siberiana, Mondadori
Nessun commento:
Posta un commento