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giovedì 4 febbraio 2010

Oblio


Ormai non credo servano altre parole per dimostrare quanto Wallace sia entrato nelle mie grazie. Era dai tempi in cui leggevo Philip K. Dick che un autore non mi coinvolgeva così tanto e non mi obbligava a rivedere un po' di concetti narrativi che davo ormai per assodati.

Oblio è composto da 6 romanzi brevi e 2 racconti.
Qualcuno mi è sembrato meno riuscito rispetto all'intera produzione.

"Eppure sembra che andiamo tutti in giro cercando di usare la lingua (quale che sia, a seconda del paese d'origina) per cercare di comunicare agli altri quello che pensiamo e per scoprire quello che pensano loro, quando in fondo lo sanno tutti che in realtà si tratta di una messinscena e che si limitano a far finta."

Wallace può scrivere tutto quello che vuole senza sembrare scontato o incline al facile colpo di scena. Può scrivere quello che vuole sui suoi personaggi, perché sono così follemente reali da non essere sminuiti dai suoi giochi narrativi.

" - A condizione, naturalmente, che tutto rimanga su un piano teorico fino ai test di verifica di oggi pomeriggio.
- Ma come facciamo a essere sicuri che accetterà?
La capostagista non spazzolava mai i capelli dopo la doccia. Si limitò a scuotere la testa due o tre volte lasciandoli ricadere magnificamente a modo loro e si girò, lentamente, per offrire ad Ellen Bactrian l'effetto d'insieme:
- Chi? - Le restavano dieci settimane di vita. "

-.-.-.-.-.-.-

David Foster Wallace - Oblio, Einaudi

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