In questi giorni il lavoro non mi permette nè di leggere nè di scrivere abbastanza. (Quando lo è stato?)
In compenso, a dimostrazione di quanto ogni lavoro ed esperienza, per quanto precaria e faticosa, offra spunti di riflessione ed idee da sviluppare, ogni sera prendo appunti e scrivo piccoli commenti su ciò che mi succede.
Ed uno schermo da cinquanta pollici, quasi a prendermi in giro, anzi a prendermi totalmente in giro, proietta nelle mie otto ore di lavoro immagini di Parigi.
E vi assicuro che cinquanta pollici sono tanti.
Generazione Promoter?
-.-.-.-.-.-
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Silvio Berlusconi si sente preso in giro
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