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domenica 27 gennaio 2013

Elezioni pt1

Come tutti gli eventi vissuti tra il fastidio e l'attesa (mondiali ed europei di calcio, Sanremo, il nuovo programma di Fazio e Saviano - o Santoro) le elezioni politiche incentivano la discussione popolare.

A Napoli succede spesso a dire la verità, che le persone si mettano a discutere in metro. Nei pullman, invece, credo che ci sia un livello di fastidio così alto da inibire la conversazione.

Comunque, qualche giorno fa, tornavo a casa in metro dal centro. Ora di pranzo, più o meno.
Entro nel vagone della metro e mi siedo.
È in corso, tra il giovane seduto di fronte a me, un signore di mezza età seduto alla sua destra dall'altro lato del vagone, il signore seduto alla mia destra e la signora al posto finestrino seduta di fronte al primo signore menzionato, una conversazione sulle elezioni.

Prendo posto nel momento esatto in cui la conversazione è in pausa. Ma al passaggio di un venditore ambulante - uno di quelli che vende i calzini - il giovane seduto di fronte a me si attiva, come rianimato. Il suo discorso è più o meno questo:

- Che poi (è un vero peccato aver perso tutta la prima parte della discussione ndr) vedo tanti ragazzi anche della mia età, 28, 29, 30 anni che non riescono a trovare lavoro. È pure un fatto personale però. Vedete questo che è passato? Se io ho un'attività e lo chiamo a lavorare, magari ho un ristorante e gli do un lavoro, certo a lavare i piatti perché non è che posso metterlo a fare il responsabile di sala, ecco, sono sicuro che questo qui mi direbbe di no. Non c'è voglia di lavorare, non c'è voglia.

E l'altro signore ad annuire.

- Ma chi votare - interviene la signora - chi votare, poi? Certo che Monti sembra più serio di Berlusconi.

E di nuovo il giovanotto, il cui sguardo nella mia direzione si fa più insistente. Come a chiedermi di intervenire.

- Signora, io Berlusconi non lo voterò questa volta - dice agitando il cellulare - ma dobbiamo dirla una cosa, Berlusconi, contestabile o no, dà lavoro a 60'000 persone. Oggi, chi deve votare un imprenditore? Che non ha neppure più senso parlare di destra o sinistra ormai, fascisti, comunisti, oggi ho sentito di infiltrazioni fasciste tra gli studenti, ma noi davvero stiamo facendo?

- Ci vogliono lo bombe - sbotta il signore più anziano.

"le bombe" risveglia anche il signore alla mia destra che appoggia caldamente con un «Si! Si».

E così il quadro delle proposte italiane si chiude.

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